L’intelligenza artificiale può tagliare le emissioni globali fino a 5 miliardi di tonnellate l’anno entro il 2035


Una nuova ricerca rivela che l’impiego strategico dell’intelligenza artificiale in soli tre settori potrebbe ridurre ogni anno le emissioni globali di gas serra tra 3,2 e 5,4 miliardi di tonnellate entro il 2035.

Lo studio, condotto dalla London School of Economics insieme al Grantham Research Institute e a Systemiq, evidenzia come i settori dell’elettricità, dei trasporti e dell’industria alimentare siano responsabili di circa la metà delle emissioni globali. Utilizzare l’IA per ottimizzare questi ambiti, ad esempio nella gestione delle reti elettriche, nei processi di produzione alimentare alternativa o nel miglioramento dell’infrastruttura dei veicoli elettrici, potrebbe generare un impatto significativo sulla riduzione delle emissioni.

Secondo i ricercatori, i potenziali benefici ambientali supererebbero anche le emissioni prodotte dall’infrastruttura tecnologica necessaria al funzionamento dell’IA, come data center e centri di calcolo. Questo suggerisce che un uso mirato dell’intelligenza artificiale può avere un effetto positivo sul clima.

Nel settore energetico, l’IA può aumentare l’efficienza degli impianti eolici e solari fino al 20%, grazie a migliori strumenti di previsione e gestione della domanda e dell’offerta. Alcune soluzioni, come quelle sviluppate da DeepMind di Google, hanno già dimostrato di poter incrementare la produzione di energia rinnovabile e ridurre il consumo energetico dei data center.

Nei trasporti, l’intelligenza artificiale può migliorare la logistica, ottimizzare i percorsi e favorire il passaggio a modalità di trasporto meno inquinanti. Nel settore agricolo e alimentare può supportare tecniche di agricoltura di precisione, ridurre gli sprechi e limitare l’uso di fertilizzanti e le emissioni di metano.

Tuttavia, gli esperti avvertono che questi risultati non si raggiungeranno automaticamente. Poiché l’IA è ad alta intensità energetica, il suo impiego deve essere guidato da politiche pubbliche, incentivi mirati e una regolamentazione efficace. Solo con un impegno concreto da parte di governi, aziende e operatori delle infrastrutture sarà possibile sfruttare appieno il potenziale dell’IA nella lotta al cambiamento climatico.

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