OpenAI acquista "io": il dispositivo top secret di Altman e Jony Ive prende forma

Dopo mesi di speculazioni e ipotesi nel mondo tech, OpenAI ha ufficializzato l’acquisizione di “io,” la startup che ha fatto molto parlare di sé per lo sviluppo di un dispositivo AI, frutto della collaborazione tra Jony Ive, celebre ex designer di Apple, e Sam Altman, CEO di OpenAI. L’operazione? Ben 6,5 miliardi di dollari.


OpenAI ha pubblicato recentemente un video in cui accenna alla partnership tra Altman e Ive, ma nuovi dettagli stanno iniziando a emergere.

Cosa intendono realizzare con questo colossale investimento? Secondo The Washington Post, in una conversazione interna, Altman avrebbe dichiarato l’obiettivo ambizioso di distribuire 100 milioni di “compagni” AI.

Altman ha descritto questo progetto come “l’iniziativa più importante che l’azienda abbia mai intrapreso.”

Ovviamente, il traguardo dei 100 milioni di unità non è previsto per il lancio iniziale. Altman ha precisato che si tratta di un obiettivo a lungo termine, ma ha aggiunto con sicurezza che OpenAI lo raggiungerà “più rapidamente di qualsiasi altra azienda nella storia con un prodotto completamente nuovo.”

Ma che cos’è esattamente questo “compagno” intelligente? Il dispositivo sarebbe progettato per percepire l’ambiente dell’utente, e addirittura per conoscere aspetti della sua vita quotidiana. Sebbene finora si sia parlato di un unico apparecchio, Altman ha lasciato intendere che potrebbe trattarsi di una vera e propria gamma di prodotti.

Come prevedibile, Jony Ive ha descritto il progetto come “l’inizio di un nuovo movimento nel design,” lasciando immaginare un approccio estremamente minimalista e innovativo.

Inizialmente, si pensava che la collaborazione sarebbe rimasta una semplice partnership, con la startup di Ive responsabile dell’hardware e OpenAI del software. Ma con l’espansione della visione, si è optato per una fusione completa: questo dispositivo non vuole essere un semplice gadget, ma qualcosa di centrale nell’esperienza OpenAI.

Altman ha addirittura ipotizzato un futuro in cui chi sottoscrive un abbonamento a ChatGPT riceve direttamente un “nuovo computer” realizzato appositamente per l’AI.

Secondo lui, i dispositivi che utilizziamo oggi, portatili, browser, smartphone... non sono all’altezza delle potenzialità offerte dai modelli AI. “Non è ancora quel futuro da fantascienza in cui l’intelligenza artificiale potenzia davvero ogni aspetto della tua vita,” ha affermato Altman.

Non sarà uno smartphone, né un paio di occhiali. E, a quanto pare, Ive non è intenzionato a tornare al mondo dei dispositivi indossabili tradizionali, coerentemente con la sua filosofia progettuale.

La buona notizia? Il progetto non è solo teoria. Esiste già un prototipo, e Altman lo sta testando personalmente a casa. Il lancio è previsto, secondo indiscrezioni, per la fine del 2026.

OpenAI mantiene il massimo riserbo sull’aspetto finale del dispositivo, ma alcune indiscrezioni sono trapelate grazie all’analista della filiera Apple, Ming-Chi Kuo.

Kuo suggerisce che il device sarà “un po’ più grande” dell’AI Pin di Humane, ma con un’estetica compatta ed elegante simile all’iPod Shuffle. E sì, niente schermo, proprio come quel celebre lettore musicale.

Il dispositivo dovrebbe interagire con smartphone e computer attraverso microfoni e fotocamere, captando voce e ambiente. Un dettaglio curioso? Dovrebbe essere indossato al collo, come una collana, piuttosto che fissato ai vestiti.

Secondo Kuo, la produzione su larga scala inizierà nel 2027, ma tutto è ancora in fase di sviluppo e le specifiche finali potrebbero cambiare.

La domanda da un miliardo di dollari resta: sarà questo l’oggetto rivoluzionario che spezzerà il dominio dello smartphone? O finirà tra quei progetti ambiziosi che non sono riusciti a lasciare il segno?

Altman è convinto del suo potenziale. Dopo aver vissuto con il prototipo, ha dichiarato: “Sarà il dispositivo tecnologico più straordinario che il mondo abbia mai visto.”

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